Che io possa accogliere ogni mia esperienza con la pace nel cuore
Che io possa accettare le cose così come sono
Che io possa accettarmi così come sono
Che io possa accettarti così come sei.
“Un giorno il Buddha sedeva nella foresta con un certo numero di monaci, quando passò un pastore, le cui mucche erano sfuggite. Vedendo i monaci, il pastore domandò se non le avessero per caso viste passare. Il Buddha disse: “No, non le abbiamo viste passare di qua; forse dovresti cercarle in un’altra direzione”.
Quando il contadino se ne andò, il Buddha si rivolse ai monaci, sorrise e disse:”Cari amici, dovreste essere molto felici. Non avete mucche da perdere”.
Una pratica che potremmo fare è quella di prendere un pezzetto di carta e scrivervi il nome delle nostra “mucche”. Potremmo osservare noi stessi in profondità per vedere se siamo in grado di lasciarne andare qualcuna. Magari consideravamo certe cose essenziali per il nostro benessere, ma, grazie all’osservazione profonda, scopriamo che sono un ostacolo alla nostra vera gioia e felicità.
Ricordo un uomo d’affari a un ritiro in Germania; che rise così tanto quando sentì questa storia delle mucche! Lo invitai a tornare a trovarci, ma disse che aveva troppo da fare. Era un imprenditore e doveva recarsi in Italia per un affare, aveva molti impegni e così si congedò.
Il giorno dopo lo vidi sedere di nuovo tra gli ascoltatori e ne fui sorpreso. Mi raccontò che a metà strada aveva fatto inversione ed era tornato indietro. Era riuscito a lasciare andare una mucca da cui non credeva di potersi staccare. Era alquanto felice”
Thich Nhat Hanh